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F1 | GP Monaco 2022: analisi qualifiche di Montecarlo

Prima fila Ferrari, F1-75 eccelle nel grip meccanico. La Red Bull segue con una RB18 nervosa. Norris quinto con la McLaren. Alonso 7° tra le Mercedes

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FERRARI F1-75 MASSIMIZZA IL GRIP MECCANICO

Charles Leclerc ha ottenuto la pole position al termine della seconda sessione di prove libere che si è svolta oggi pomeriggio presso il Circuito di Montecarlo, sede del GP Monaco, settimo appuntamento iridato dell'annata F1 2022. Il monegasco della Ferrari ha firmato la miglior prestazione fermando il cronometro sull'1:11. 378 dopo essere stato il più veloce già nelle differenti sessione di prove libere e nei due turni delle qualifiche. Il ferrarista ha sfruttato una F1-75 che si sposa perfettamente con le caratteristiche tecniche della pista monegasca.

Il tracciato di Montecarlo pone l'accento sulle seguenti caratteristiche tecniche: precisione e reattività all'avantreno, grip meccanico su ambedue gli assi, stabilità al retrotreno in fase di trazione, erogazione lineare della potenza in uscita dalle curve e carico aerodinamico nelle curve a media e bassa velocità di percorrenza. Una serie di fattori tecnici che premiano la filosofia progettuale della vettura della Scuderia di Maranello, che spicca per la capacità di generare carico aerodinamico in questa tipologia di curve sfruttando anche l'erogazione della potenza della Power Unit 066/7 SuperFast.

A testimoniare l'ottima performance del Cavallino Rampante nel venerdì di Monaco vi è il secondo posto di Carlos Sainz, a soli 44 millesimi dal suo compagno di squadra. I ferraristi sono sempre stati ai piani alti della classifica sin dalle battute iniziali della prima sessione di prove libere. Questo aspetto evidenzia come la monoposto italiana sia stata competitiva anche con una gommatura dell'asfalto pressoché assente, con una superficie molto green.

Significa che la vettura di Maranello è in grado di unire deportanza e grip meccanico tramite un corretto funzionamento delle mescole in relazione alle temperature di esercizio che il mezzo tecnico modenese è in grado di innescare sin dall'outlap. I tecnici deooa Ferrari hanno adottato come tutte le altre scuderie la configurazione a massimo carico verticale. Un set-up aerodinamico che esalta le performance della F1-75 su una pista dove non è richiesta efficienza aerodinamica.

Oltretutto, sulla vettura romagnola è stato svolto un accurato lavoro sull'assetto meccanico. Infatti, con l'introduzione del nuovo fondo che ha debuttato al Circuit de Barcelona-Catalunya per mitigare il porpoising, i tecnici hanno potuto abbassare le altezze da terra della monoposto ammorbidendo le sospensioni per creare ulteriore deportanza dal fondo della monoposto. A Monaco, date le asperità del tracciato cittadino quali avvallamenti e disconnessione, minor rigidezza delle sospensioni migliora il comportamento dinamico della vettura, in grado di assorbire maggiormente le asperità senza scomporsi nella percorrenza delle curve.

RED BULL: VERSTAPPEN NON A SUO AGIO CON LA RB18

Per il costruttore di Milton Keynes si è trattata di una qualifica dai due volti. Sergio Perez ha chiuso in terza posizione precedendo Max Verstappen, quarto. Il messicano ha massimizzato il potenziale della monoposto fermandosi a due decimi dalla pole position firmata dal monegasco nonostante l'incidente nell'ultimo time-attack. Il trentaduenne di Guadalajara ha perso il retrotreno della vettura in sovrasterzo all'ingresso del Portier urtando col retrotreno contro le barriere di protezione. Un impatto non di poco conto, che ha distrutto l'alettone posteriore e che potrebbe aver mandato in risonanza la scatola del cambio e la trasmissione.

Solitamente si tratta di componenti interne che risentono molto dei contraccolpi derivanti dagli impatti. Checo è riuscito a estrarre il massimo potenziale da una vettura che apparsa non perfettamente bilanciata. Infatti la RB18 ha avuto problemi nel trovare la corretta finestra di utilizzo delle temperature degli pneumatici anteriori con un avantreno sottosterzante in inserimento curva a causa di un retrotreno sovrasterzante. Questo aspetto tecnico decresce la capacità di percorrere curva della vettura, che risulta essere meno precisa in ingresso portando le coperture posteriori a slittare maggiormente quando il pilota parzializza l'acceleratore.

Di natura, per via di una presenza del porpoising davvero minina, l'assetto meccanico della RB18 prevede una calibrazione degli elementi sospensivi più morbida, fattore tecnico ulteriormente estremizzato a Monaco alla ricerca del grip meccanico. Questo, però, porta la vettura ad avere una tendenza con più enfasi sul retrotreno. Un mix di fattori tecnici che hanno messo in parziale difficoltà Max Verstappen. Il campione del mondo in carica ha riscontrato alcune problematiche col bilanciamento complessivo della monoposto sin dalla prime battute delle prove libere.

Le modifiche all'assetto tra le PL1 e le PL2 hanno peggiorato la performance e le sensazioni alla guida, con delle PL3 incentrate sul trovare la quadratura del cerchio per evitare il sottosterzo all'avantreno. Analisi che non ha portato comunque l'olandese ha trovarsi a proprio agio con la vettura. Solo nell'ultimo time-attack sembrava che stesse trovando l'extra performance, ma l'esposizione della bandiera rossa ha vanificato tutto.

SORPRESA NORRIS, MERCEDES NON TROVA TEMPERATURA NELLE GOMME

Per la McLaren si è trattata di una sessione di qualifiche dai due volti. Lando Norris ha capitalizzato quanto di buono fatto vedere nei turni di prove libere cogliendo un quinto posto finale straordinario. Il britannico ha guidato in maniera chirurgica al Circuit de Monaco massimizzando ogni giro senza commettere la minima sbavatura e riuscendo nella non facile impresa di issarsi subito alle spalle delle Ferrari in prima fila e delle Red Bull in seconda. Già l'annata antecedente l'inglese massimizzò la velocità della monoposto inglese e quest'anno ha confermato quanto la MCL36 si adatti bene alle disconnessioni e alle asperità della superficie stradale monegasca.

La prima delle Mercedes è quella di George Russell, sesto. Nonostante i passi avanti mostrati a Miami ma soprattutto a Barcellona con gli aggiornamenti aerodinamici introdotti soprattutto nella zona del fondo per mitigare il porpoising, la W13 E Performance continua a riscontrare difficoltà nell'innescare la corretta finestre di utilizzo le coperture su entrambi gli assi. Condizione ulteriormente aggravata dal fatto che la temperatura dell'asfalto mutasse in continuazione creando ulteriori grattacapi. Con la riduzione della temperatura delle termocoperte da quest'anno , da 100° a 70° all'avantreno e da 80° a 70° al retrotreno, la gestione termica degli pneumatici risulta ancor più cruciale nel warm-up iniziale.

Soprattutto su un tracciato dove conta il grip meccanico in modo marcato. Lewis Hamilton ha sofferto sotto questo punto di vista chiudendo anche alle spalle dell'Alpine di Fernando Alonso, ottimo settimo nonostante sia andato a muro alla curva 4 all'ultimo tentativo. Il pluri iridato ha svolto il primo time-attack con gomme usate, passando a quelle nuove nell'ultimo short run, vanificato dalla bandiera rossa. Completano la classifica dei primi dieci l'Aston Martin di Sebastian Vettel e l'Alpine di Esteban Ocon.

Q2: RICCIARDO OUT

Così come quanto avvenuto nell'arco dei primi diciotto minuti delle qualifiche, anche la seconda manche è stata tirata millesimo su millesimo. Eliminato per pochi millesimi Yuki Tsunoda, undicesimo. Per l'AlphaTauri si è trattata di una qualifica sottotono se si considera quanto Gasly fosse stato competitivo nell'arco dei turni di prove libere, con una AT03 che si era mostrata rapida sulle Stradine del Principato di Monaco.

In ombra anche la qualifica di Valtteri Bottas, dodicesimo, autore del suo peggior risultato al sabato così come in Australia all'Albert Park Circuit. Il finnico è stato penalizzato dal fatto di non aver svolto di fatto i turni di prove libere del venerdì a causa di problemi tecnici sulla sua Alfa Romeo C42. Escluse anche ambedue le Haas, con Kevin Magnussen 13° e Mick Schumacher 14°.

Q1: STROLL ESCLUSO

La prima sessione delle qualifiche che si è svolta presso la pista monegasca è stata decisamente movimentata con l'esposizione della bandiera rossa a causa dell'incidente dell'AlphaTauri di Yuki Tsunoda, il nipponico ha colpito con l'anteriore sinistra il guardrail interno della Neuvelle Chicane rompendo il copricerchio con conseguenti detriti in pista, ha generato un notevole traffico nell'ultimo tentativo finale con tutti i piloti che sono scesi in pista ad eccezione delle Ferrari e delle Red Bull.

Un timing tirato che ha portato un calcolo totalmente errato dell'AlphaTauri con Pierre Gasly ha chiuso diciassettesimo non riuscendo a non fare l'ultimo time-attack. Il transalpino è stato a sorpresa escluso dopo aver chiuso l'ultima sessione delle prove libere in quinta posizione. Il francese è stato preceduto da Alexander Albon. All'anglo-tailandese della Williams il miracolo sportivo di accedere al secondo turno delle qualifiche non è riuscito per appena 70 millesimi. Nuovamente escluso nella prima tagliola Lance Stroll. Il canadese dell'Aston Martin continua a soffrire sul giro secco. Il nordamericano ha chiuso davanti a Nicholas Latifi e Guanyu Zhou, rispettivamente penultimo e ultimo.

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